RUBRICA “IL PIACERE DI BENESSERCI” VI PUNTATA: I VANILOQUI DEL FOLLE FANNO RIDERE – DI MARIELLA MAROTTA
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RUBRICA “IL PIACERE DI BENESSERCI” VI PUNTATA: I VANILOQUI DEL FOLLE FANNO RIDERE – DI MARIELLA MAROTTA

Inizia il mese di maggio e non poteva mancare l’articolo a cura della dottoressa Mariella Marotta pedagogista clinico e Presidente dell’associazione ” Eboli Creativa “.

La ringraziamo come sempre e vi invitiamo a leggere lo scritto che è un distillato di saggezza e di cultura.

La razionalità non sarà mai sufficiente a dare senso alla vita!

 

Follia: qualunque cosa solitamente i mortali dicano di me – so bene infatti quanto sia cattiva la fama della Follia anche tra i più folli – tuttavia io, io sola, dico, sono in grado di rallegrare dèi e uomini con la mia divina potenza.

Qualche tempo fa leggevo questo passo di Erasmo da Rotterdam nel suo famosissimo “Elogio della follia”. Mi sono soffermata più e più volte a riflettere su quante fossero le opere che elogiano, narrano e riabilitano questa OMBRA (la follia) dell’essere umano; la propongono come quella parte di noi che ci spinge a diventare ciò che siamo, con la nostra spontaneità, le nostre passioni, i nostri obiettivi, il nostro modo di divertirci. La Follia è sdoganata perché non aderisce ai principi di ciò che è utile: per Erasmo essa è portatrice di verità; Shakespeare la erige a pungolo della coscienza del Sovrano; Pirandello la ritiene l’unica via per recuperare autenticità….

Ho immaginato, in un momento di follia, di conversare con un Folle per indagarne l’aspetto emozionale.

Io: “nel vederti,tutti si sono improvvisamente illuminati sollevandosi da ogni preoccupazione. Sei stato applaudito da una risata così lieta e benevola che di colpo ogni cosa acquista un nuovo aspetto, un nuovo colore una nuova giovinezza; come a dire che i tuoi vaniloqui sono rigeneranti perché suscitano molta ilarità”

Folle: “certo, lo sono. Io elimino dall’animo le preoccupazioni spiacevoli; libero tutti dal peso della logica e li faccio entrare nel mondo del gioco, dell’immaginazione”

Io: “spesso sei rappresentato con una maschera in mano , come a dire chehai una duplice identità?”

Folle: “sì… una maschera che mi conferisce due identità. L’uomo è sempre teso tra l’impulso di agire secondo una coscienza che segue la logica e i valori condivisi e il vivere appieno se stesso anche disturbando la coscienza collettiva. So che la follia è  indispensabile per l’uomo come lo è lo zero, quel numero, non conosciuto dai romani né dai greci, che non ha valore intrinseco, può essere fine (sei uno zero!), può essere inizio (ricomincio da zero)”

Io: “ma se la follia è riconosciuta da tutti come  quello stato di alienazione mentale in cui il giudizio è totalmente abbandonato, perché allora dici che è irrinunciabile per l’uomo?”

Folle: “l’uomo è un essere finito che percepisce l’infinito, in quanto tale ha bisogno  di ri-creare continuamente il suo equilibrio e lo più fare solo accogliendo la follia come qualcosa di indispensabile per il Sé”

Io: “così lasci intendere l’uomo (essere finitamente infinito) per innamorarsi, costruire rapporti amichevoli, intraprendere nuovi progetti di miglioramento… necessita di una certa dose di irragionevolezza!”

Folle: “cosa sarebbe la vita, infatti, senza momenti di evasione dalla razionalità pura? Senza l’immaginazione, le pulsioni e le sensazioni, quale ‘umanarsi’ sarebbe possibile all’uomo? Come potrebbe l’uomo essere, vivere, rivendicare se stesso, in altre parole DIVENTARE UOMO, umanarsi appunto?”

Io: “diventare uomo o diventare folle?”

Folle: “ironia inappropriata, ma simpatica! Dalla tradizione iconografica sono ritratto seminudo, coperto solo da un saio ad indicare il mio essere estraneo alla società e sempre in cammino esattamente come lo sono le emozioni dell’uomo. Non ho il potere di convincerti della necessità di una sana follia per approdare ad una vita più soddisfacente, ma voglio lasciarti comunque con questo monito: RIVENDICA una giusta dose di inconsapevolezza; AFFRONTA la vita con esuberanza; NOBILITA la grandezza dei tuoi sentimenti; infine,DAI forza alla RI-CREATIVITA’ per il Tuo BenEsserci”

 

Liberamente ispirato a  “la psicologia dei tarocchi”, L.Valli, 2022,  Ed.Anima